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“Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio” donandoci gli uni agli altri

Partito da Capernaum, il nostro Salvatore si recò in una città chiamata Nain. Presso la porta della città, vide un corteo funebre. La morte prematura di un figlio unico aveva lasciato da sola una vedova indigente.

“E il Signore, vedutala, ebbe pietà di lei e le disse: Non piangere!

E accostatosi, toccò la bara; i portatori si fermarono, ed egli disse: Giovinetto, io tel dico, lèvati!”.

Quando il giovane si alzò e cominciò a parlare, Gesù “lo diede a sua madre” (vedere Luca 7:11–15; enfasi aggiunta).

Durante tutto il Suo ministero, sia per la singola pecora che per le novantanove, il nostro Salvatore ha esemplificato perfettamente la compassione, la fede, la speranza, la carità, l’amore, il perdono, la misericordia e il servizio. Egli rivolge a ognuno di noi l’invito: “Vieni e seguitami” (Luca 18:22) nonché l’invito a diventare così come Lui è.


“Così come sono io”

Per seguire l’esempio perfetto del nostro Salvatore e diventare come Lui, accettiamo il Suo invito di camminare con Lui sul Suo sentiero dell’alleanza. A volte identifichiamo il sentiero dell’alleanza con le ordinanze di salvezza che lo caratterizzano: il battesimo e la confermazione per ricevere il dono dello Spirito Santo; l’ordinazione al Sacerdozio.

Un’ordinanza necessaria per la salvezza è un atto sacro che viene celebrato dalla debita autorità del sacerdozio e che ci illustra l’alleanza a cui quell’ordinanza è associata. In un certo senso, possiamo pensare a un’ordinanza di salvezza come a un atto esteriore che genera nella nostra vita un rapporto vincolante con Dio e il Suo santo Figlio mediante alleanza.

Ognuno di noi, quale beneamato figlio o figlia di Dio, stringe le proprie sacre alleanze con Dio. Lo facciamo individualmente, a nome nostro, uno ad uno. Questo legame di alleanza con Dio dà a ognuno di noi potere, speranza e promesse. Queste alleanze possono cambiare la nostra stessa natura, santificare i nostri desideri e le nostre azioni, e aiutarci a spogliarci dell’uomo o della donna naturale cedendo ai richiami dello Spirito Santo. Mediante alleanza, grazie all’Espiazione del Signore Gesù Cristo, ognuno di noi può diventare come un figlio di Dio — sottomesso, mite, umile, paziente, pieno d’amore.


Servire insieme mediante alleanza

Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo” (Giovanni 3:16) — e ci ha dati gli uni agli altri. Appartenere all’alleanza — essere legati a Dio e gli uni agli altri mediante alleanza — ci spinge a realizzare la nostra identità e il nostro scopo divini entrando in comunione con il cielo nonché collegandoci e dando vita a una comunità di santi, attraverso il nostro amore e il nostro servizio reciproco e verso coloro che ci circondano. Nell’offrire occasioni per impegnarsi nell’alleanza e appartenervi, Dio non ha riguardo alla qualità delle persone. Egli invita ognuno di noi, donne e uomini, sposati o non sposati, quali che siano il nostro passato e le nostre circostanze, a venire a Lui e gli uni verso gli altri mediante alleanza.


Quando osserviamo le nostre alleanze, perdiamo il nostro io egocentrico e troviamo il nostro io migliore incentrato su Cristo.

Quando per alleanza apparteniamo al Signore, per alleanza apparteniamo anche gli uni agli altri. Accadono cose straordinarie quando amiamo il Signore e collaboriamo, ci consigliamo e ci serviamo a vicenda. Il servizio nell’alleanza rafforza i nostri legami con il Signore e gli uni con gli altri. Questi legami comprendono il nostro rapporto personale con il Padre Celeste, la famiglia, la congregazione della Chiesa, la comunità e le generazioni familiari. Quando osserviamo le nostre alleanze, perdiamo il nostro io egocentrico e troviamo il nostro io migliore incentrato su Cristo.


Il piano divino di felicità

Nel piano divino di felicità del nostro amato Padre in cielo, i cieli sono tanto aperti tutti.

Abbiamo il diritto di accedere al potere del sacerdozio in virtù della dignità personale”. Abbiamo bisogno di uomini e donne che sappiano come accedere al potere che Dio mette a disposizione di coloro che osservano le alleanze”. Coloro che osservano le alleanze, che cercano e vivono con fede, umiltà e diligenza, possono ricevere guida, ispirazione, doni dello Spirito, rivelazione e aiuto e forza per diventare più simili a Gesù Cristo e al Padre Celeste”. Se ognuno di noi offre i propri doni unici collaborando con il Signore e con gli altri, creiamo “un unico corpo” (1 Corinzi 12:13).

Nel piano di Dio, madri e padri sono compagni e si aiutano. Si aiutano a vicenda come soci alla pari, con amore e rettitudine, per prendersi cura l’uno dell’altro e della loro famiglia. La purezza di pensiero e di comportamento è un requisito indispensabile per la rivelazione e l’ispirazione di cui le donne e gli uomini hanno bisogno. Nelle loro case, i padri e mariti devono presiedere con gentilezza, mitezza e amore non finto — qualità virtuose di cui gli uomini e le donne hanno bisogno in tutti i loro rapporti.

Il cielo piange quando in una qualsiasi relazione vi sia una qualche forma di maltrattamento, dominio o coercizione da parte di uomini o di donne. La persuasione, la longanimità, la gentilezza e la conoscenza pura sono qualità cristiane che ognuno di noi ricerca — che siamo sposati, single, vedovi o divorziati. Questo perché la nostra posizione dinanzi al Signore e nella Sua Chiesa è determinata dal nostro carattere personale e dalla nostra rettitudine nell’osservare le alleanze.


Elevarsi al di sopra del mondo

Quando ci sforziamo di essere “uno”, proprio come Gesù Cristo è uno con il Padre (Giovanni 17:21), dobbiamo “rivestirci del Signor Gesù Cristo” (Romani 13:14).


Possiamo  essere santificati quando, grazia dopo grazia, impariamo e facciamo  nostre le qualità di Gesù Cristo: amare più pienamente, perdonare più  facilmente, giudicare meno prontamente, servire e sacrificarci più  volontariamente, esemplificare la compassione più profondamente e più  spesso.

Confidiamo nella dottrina e nell’esempio di Cristo, deliziandoci nella verità e diventando Suoi umili seguaci, ognuno di noi come individui e come fratelli e sorelle nel Signore.


Nel nome di Gesù Cristo. Amen




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Charitas Christi urget Nos!

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